A Bologna in Via Indipendenza n. 4, a pochi metri da Piazza del Nettuno, si nota un edificio un po’ diverso dagli altri, la Palazzina Majani, oggi sede di H&M: fu completata nel 1908 su commissione di Giuseppe Majani dall’impresa costruttrice di Angelo Brunetti e Francesco Gaiba, seguendo il progetto di Augusto Sezanne.
L’idea dell’architetto era quella di costruire nel pieno centro della città una sedia viennese che si distinguesse nel panorama medievale del centro storico.
Nonostante la sua indiscutibile bellezza, i più tradizionalisti non hanno esitato, difatti, a definirla proprio in questo modo: “una seggiola di Vienna messa lì a urtare le gambe dei passanti”.
Si tratta di uno dei migliori esempi di edifici in stile liberty a Bologna. Di proprietà della Majani, nota azienda dolciaria bolognese fondata nel 1796, in origine ospitava al pianterreno il laboratorio e un caffè, mentre il piano superiore era adibito a sala da ballo. Qui spesso suonava un’orchestra, la cui musica era udibile da tutti quanti i cittadini si recassero nel pieno centro cittadino. Estrosità di linee e di decorazioni rimangono invece evidenti nei dettagli dei capitelli, delle mensole e della ringhiera, condotti secondo canoni di un buon Floreale.
L’edificio ha subito nel tempo varie trasformazioni: a partire dal 1937, quando gli arredi interni furono rinnovati dall’architetto Melchiorre Bega, a causa di un incendio, per finire ai recenti interventi che lo hanno adattato (per cambio di destinazione d’uso) prima a sede di Istituto bancario e poi ad attività commerciale. Negli anni Cinquanta è stato punto di ritrovo del bel mondo, dove vi sostarono artisti quali Totò, Wanda Osiris, Renato Rascel e Macario con le Bluebell.
Il Cremino Fiat, creato dalla Majani nel 1911, riuscì anche a far sciogliere il cuore all’intellettuale più importante del momento, Gabriele D’Annunzio, che dichiarò: “Ogni volta che mi trovo a Bologna vado da Majani ad acquistare cioccolatini Fiat”.