Tra San Petronio, il Nettuno e il Pavaglione…
Per iniziare una visita al centro storico di Bologna si può partire dalla FONTANA DEL NETTUNO, detta anche del Gigante, un’opera di Giambologna (Jean de Boulogne 1529-1608) realizzata nel 1563. Con accesso di fianco al Nettuno, entriamo a PALAZZO RE ENZO, così chiamato perché vi fu tenuto prigioniero per ben 23 anni Enzo di Svevia, re di Sardegna e figlio dell’imperatore del Sacro Romano Impero Federico II. Renzo (1220-1272) fu catturato durante la vittoriosa battaglia della Fossalta vicino a Modena nel 1249 e mai più riconsegnato, malgrado lusinghe, denaro e minacce del potente padre imperatore. La costruzione risale alla prima metà del ‘200 ed ha subito molti restauri, ultimo dei quali quello del1905 ad opera di Alfonso Rubbiani.
Fa parte dello stesso complesso, che si affaccia su Piazza Maggiore, anche il PALAZZO DEL PODESTA‘ eretto nel 1200 e dominato dalla torre dell’Arengo alla cui sommità si trova il Campanazzo, la storica campana che suonava per le adunanze cittadine in occasione di eventi particolari. Alle spalle del palazzo si incrociano due strade pedonali che creano il Voltone del Podestà.
Usciti da Palazzo Re Enzo si raggiunge subito PIAZZA MAGGIORE, appunto.
Intorno alla grande piazza medievale si affacciano alcuni suggestivi palazzi, tra cui sul lato ovest PALAZZO D’ACCURSIO sede del Comune PALAZZO DEI NOTAI, con un lato su Piazza Maggiore e un altro sulla BASILICA DI SAN PETRONIO, ultimo grande esempio di architettura gotica e sesta chiesa cristiana nel mondo per dimensioni. Dedicata al Vescovo patrono della città, la chiesa fu iniziata nel 1390 da Antonio di Vincenzo (1350-1402). La singolare facciata rimasta incompleta, presenta nella parte inferiore un basamento di marmo su cui si aprono tre portali, il mediano è ad opera di Jacopo della Quercia al quale sono da attribuirsi anche i bassorilievi dei pilastri dell’architrave e, nella lunetta, la “Vergine con il Bambino” e “S. Petronio” (opere ideate tra il 1425 e il 1438). L’interno, tutto fiancheggiato da cappelle votive e celebrative delle maggiori famiglie bolognesi che contribuirono alla costruzione, contiene anche la più grande meridiana al mondo (67 metri di lunghezza) per lo studio delle rivoluzioni solari, tracciata sul pavimento della navata di sinistra nel 1655 dall’astronomo Gian Domenico Cassini che in quel tempo insegnava astronomia all’Università di Bologna.
Da ricordare anche che in San Petronio nel 1530 papa Clemente VII incoronò Carlo V imperatore del Sacro Romano Impero.
Guardando la facciata della Basilica, a sinistra vediamo il PORTICO DEL PAVAGLIONE, un tempo adibito a mercato e oggi meta privilegiata del passeggio dei bolognesi.
Dal portico, con accesso da via dell’Archiginnasio al civico 2 in Palazzo Galvani si trova il MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO che raccoglie importanti testimonianze della civiltà villanoviana, etrusca, gallica e romana.
Al piano terreno si trova un’ampia raccolta di lapidi, steli, cippi e frammenti architettonici del primo secolo, mentre al primo piano sono raccolte le maggiori collezioni del museo, comprese opere dell’antico Egitto e una delle più grandi raccolte di monete e medaglie. Proseguendo verso la fine del portico in corrispondenza di Piazza Galvani troviamo il PALAZZO DELL’ARCHIGINNASIO realizzato intorno alla metà del ‘500 dall’architetto bolognese Antonio Morandi, detto Terribilia, il palazzo fu sede stabile di varie facoltà universitarie, poi trasferite agli inizi dell’800 in via Zamboni dove tuttora risiedono.
All’interno vi è un cortile quadrato a doppio loggiato decorato di stemmi e memorie che ricordano persone ed eventi della vita universitaria. Di fronte all’ingresso troviamo la Cappella di S. Maria dei Bulgari, al piano superiore c’è la Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, una delle più importanti di Bologna; di particolare rilievo è pure il Teatro Anatomico, progettato nel ‘600, dove si adunavano le accademie di anatomia e si sezionavano pubblicamente i cadaveri.