E intanto dal 6 al 9 maggio il capoluogo felsineo ospiterà, al teatro Duse, il primo Simposio scientifico organizzato dal CTA, che prevede una serata (lunedì 6 maggio) aperta al pubblico con due ospiti d’eccezione: i premi Nobel per la fisica Takaaki Kajita e Rainer Weiss, e al quale presenzierà anche il presidente della Regione.
Un altro progetto internazionale troverà presto casa in Emilia-Romagna, che si candida sempre di più ad essere centro nevralgico della ricerca.
La futura direzione e sede amministrativa del CTA (Cherenkov Telescope Array), il più grande e più sensibile osservatorio per raggi gamma al mondo, con una rete di 118 telescopi per studiare l’Universo violento, sarà istituita entro la fine del 2020 a Bologna sotto forma di un Consorzio europeo per le infrastrutture di ricerca (ERIC). Un progetto di grande valore scientifico, a cui stanno lavorando oltre 1.400 scienziati e ingegneri di 31 Paesi del mondo.
Dal 6 al 9 maggio, a Bologna, si svolgerà al teatro Duse il primo Simposio scientifico organizzato dal CTA, evento destinato principalmente alla comunità scientifica internazionale, che si riunirà qui con un preciso obiettivo: condividere conoscenze sulle ultime generazioni di strumenti capaci di rivelare i segreti dell’Universo e suscitare sinergie nella nuova astronomia detta “multi-messaggera”. L’astronomia, cioè, basata sull’osservazione e l’interpretazione coordinata di diversi tipi di segnali “messaggeri”, come le radiazioni elettromagnetiche, le onde gravitazionali, i neutrini e i raggi cosmici, che essendo generati da processi astrofisici diversi possono rivelare informazioni complementari sulle complesse strutture astronomiche che generano i segnali.
In tale occasione si svolgerà anche un grande appuntamento gratuito aperto alla cittadinanza. Werner Hofmann, co-ideatore del progetto CTA, e i vincitori del premio Nobel per la fisica, Takaaki Kajita nel 2015 e Rainer Weiss nel 2017, faranno viaggiare il pubblico nell’Universo durante unaserataintitolata “Can you hear me?” lunedì 6 maggio dalle ore 20.
Un racconto dell’evoluzione del nostro modo di guardare all’Universo, a partire da Galileo, dalla cui prima osservazione sono passati esattamente 410 anni, fino ad arrivare alle più recenti metodologie di studio e alle nuove tecnologie e scoperte che spingono il nostro orizzonte della conoscenza sempre più in là.
Ad accompagnare il pubblico in questo viaggio, infinitamente affascinante e moderato da Stefano Sandrelli, anche le voci dello Stato Sociale e di Kepler-452, che si uniranno ai suoni dei ‘messaggeri cosmici’.