La Fontana del Nettuno è considerata uno dei principali monumenti di Bologna, oltre che per la sua bellezza, anche per la sua storia. La fontana fu richiesta da Pier Donato Cesi, vicedelegato pontificio a Bologna, in onore del governo pontificio di Pio IV.
La Statua del Nettuno fu associata al potere papale: come Nettuno domina le acque, il Papa domina il mondo. Furono commissionati per la creazione del complesso monumentale il fonditore Zanobio Portigiani, l’architetto Tommaso Laureti e lo scultore Giambologna (Zam de Bologna), incaricato di progettare e costruire la statua del Nettuno e in generale tutte le parti scultoree della fontana.
Giambologna, nel primo periodo di attività, fu uno scultore fiammingo particolarmente attivo a Firenze presso i Medici. Nel 1560 prese parte al concorso per la realizzazione della Fontana del Nettuno in Piazza della Signoria, ma poi il progetto non gli fu affidato. Tre anni dopo gli fu commissionata la Statua del Nettuno a Bologna, parte della Fontana del Nettuno facente parte della piazza omonima.
La Statua, conosciuta anche come “Il Gigante” (o Żigànt in dialetto) dai Bolognesi in riferimento alla sua mole, subì nel corso della sua storia numerosi restauri, di cui il primo con moderni metodi scientifici nel 1988, il quale durò circa 2 anni. Nel 2016 sono iniziati nuovi lavori per un ulteriore restauro del Gigante di bronzo con l’obiettivo di ristabilirne le condizioni tramite diverse operazioni. I lavori sono durati circa un anno, fino a quando, il 22 dicembre 2017 si sono riattivate le fontane e il “Żigànt” è tornato tra noi.