Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, per svelare le loro collezioni e raccontare aspetti ed episodi inediti e curiosi della storia della città, anche attraverso punti di vista differenti e insoliti accostamenti fra le diverse collezioni.
Conferenze, laboratori, concerti, visite guidate, visite in lingua sono i principali “strumenti” di questo racconto, che si dispiega lungo millenni di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa ai prodotti dell’attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie forme dell’arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee politiche e civili.
Di seguito gli appuntamenti in programma da venerdì 5 a giovedì 11 gennaio.
Domenica 7 gennaio torna #DomenicalMuseo: come ogni prima domenica del mese, ingresso gratuito alle collezioni permanenti di tutte le sedi dell’Istituzione Bologna Musei.
Sabato 6 gennaio, in occasione dell’Epifania, musei regolarmente aperti con orario festivo. In particolare, aperture straordinarie per il Museo del Patrimonio Industriale, visitabile dalle 15 alle 18, e per il Museo Davia Bargellini, aperto dalle 9 alle 18.
IN EVIDENZA
– mercoledì 10 gennaio
ore 18:30: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2 (ingresso da via de’ Musei 8)
“YTIDDO/ODDITY BPB – Benozzo Performs Bowie”
A due anni dalla scomparsa di David Bowie, il Museo Civico Archeologico ospita un evento che rende omaggio al grande artista britannico.
Sarà di scena il concerto “YTIDDO/ODDITY BPB – Benozzo Performs Bowie”, nel quale Francesco Benozzo, il poeta, musicista e filologo modenese da alcuni anni candidato al Premio Nobel per la Letteratura, eseguirà alcune canzoni di Bowie riarrangiate e reinterpretate per arpa celtica e arpa bardica.
Il concerto, parte del tour 2018 dell’artista, è legato all’uscita del libro (scritto dallo stesso Benozzo) “David Bowie: l’arborescenza della bellezza molteplice” (con allegato il CD “Ytiddo – BPB”), pubblicato dall’editore Safarà di Pordenone.
Un’occasione particolare per avvicinarsi all’eleganza decadente e solitaria di David Bowie, una sorta di alieno neoclassico e un cavaliere errante nei regni dell’ambiguo, la cui alchimia sperimentale ha dato vita a un firmamento di canzoni malinconico e arborescente.
Il concerto è organizzato in collaborazione con la rete “Performigrations. People Are the Territory” e con l’Associazione Culturali ARCHI.
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti
Info: www.museibologna.it/archeologico
PER I BAMBINI
– venerdì 5 gennaio
ore 8:30-12:30 e 14:00-18:00 MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Sto al MAMbo per le feste”
Se non avete prenotato in tempo il vostro biglietto per la Russia, non disperate perché quest’anno è molto più vicina di quanto possiate immaginare!
“Sto al MAMbo per le feste” è un’opportunità straordinaria per far trascorrere ai bambini dai 5 ai 12 anni le lunghe giornate invernali in modo divertente e stimolante tra i celebri dipinti dei grandi maestri russi, esposti nella mostra “REVOLUTIJA. Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky”.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it. Minimo 7 partecipanti.
I temi della giornata:
– mattina: “Kandinsky: L’Intona colori”
Un percorso dedicato alla rivoluzione dell’astrattismo e a Vasilij Kandinsky, nelle cui opere ogni forma è un suono, ogni colore una vibrazione emotiva, ogni linea un ritmo diverso. In laboratorio ci divertiremo a creare nuove composizioni a partire dagli elementi delle sue opere, inediti spartiti musicali da far risuonare con strumenti d’avanguardia. È previsto l’ingresso in mostra.
– pomeriggio: “Chagall: Signor Marc, ti racconto una storia”
Una capra verde che sta spiccando il volo, un uomo coi baffi che si nasconde dietro all’angolo della casa, un palazzo che sembra andare in fiamme, sono solo alcuni dei dettagli presenti nelle pitture oniriche di Marc Chagall. Dopo aver esplorato alcune opere dell’artista russo ci divertiremo a creare, come sceneggiatori di un film, un fantasioso storyboard per raccontare i capolavori dell’artista da un inedito punto di vista.
Ingresso: € 15,00 per ogni mattina o pomeriggio + biglietto d’ingresso – € 5,00 ridotto, gratuito bambini fino 6 anni non compiuti – alla mostra, quando previsto
Info: www.mambo-bologna.org
– sabato 6 gennaio
ore 15.30: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Il Laboratorio della Befana” Laboratorio per ragazzi da 8 a 12 anni. Apertura straordinaria del museo dalle 15 alle 18.
In occasione della festa del 6 gennaio, potremo entrare in via del tutto eccezionale nel magico laboratorio dove la Befana, quando non è impegnata a distribuire carbone, ama preparare strane e misteriose pozioni.
La Befana ha portato regali per tutti ma per giocarci i ragazzi dovranno decifrare dei messaggi nascosti nelle calze; aiutarla a realizzare curiose reazioni chimiche come “il dentifricio dell’elefante” per scoprire i segreti delle schiume, oppure a compiere bizzarri esercizi di levitazione elettrostatica e prove di cucina stregata, scoprendo così che dietro la dolce vecchina si nasconde in realtà un’esperta scienziata!
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13:00 di venerdì 5 gennaio).
Ingresso: € 5,00 (gratuito per un accompagnatore adulto)
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale
ore 16:00 MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Sto al MAMbo per le feste. La Baba-Jaga vien di notte” Laboratorio per bambini da 5 a 12 anni.
C’era una volta la Baba-Jaga, mostruosa vecchietta che possedeva oggetti incantati, sapeva essere molto cattiva o dare preziosi consigli, aveva una casa magica e stregata che nessuno poteva trovare se non pronunciando una formula magica.
Ispirati dagli artisti che hanno illustrato questo caratteristico personaggio dell’immaginario russo, reinventeremo la sua casa attraverso la tecnica del collage, immaginando l’incantesimo in grado di aprirci le sue porte.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9:00 alle 17:00) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 8,00
Info: www.mambo-bologna.org
– domenica 7 gennaio
ore 16:00 Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“Splendore senza tempo: ricchi gioielli e sfarzosi personaggi nell’antico Egitto” Laboratorio per ragazzi da 8 a 11 anni a cura degli archeologi di Aster.
L’attività prenderà l’avvio da una visita alla collezione egizia dove ci si soffermerà in particolare sui meravigliosi gioielli e sulle loro raffigurazioni nei sarcofagi: pettorali, anelli, orecchini e bracciali realizzati in oro, argento e pietre preziose ci mostrano la raffinata arte orafa in possesso degli artigiani egizi.
Dopo aver spiegato quali erano i personaggi che li potevano indossare e il significato di alcuni gioielli ci sposteremo nell’aula didattica dove ognuno potrà cimentarsi nella riproduzione di un gioiello che potrà donare a chi desidera!
Prenotazione obbligatoria allo 051 2757235, dalle 9 alle 12, dal martedì al giovedì precedenti l’appuntamento.
Ingresso: € 5,00 a ragazzo fino ad esaurimento posti
Info: www.museibologna.it/archeologico
GLI ALTRI APPUNTAMENTI
– sabato 6 gennaio
ore 10:30 Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44
“La tradizione che continua: un presepio della Manifattura Minghetti” Visita guidata alla mostra a cura di Fernando Lanzi, Centro Studi per la Cultura Popolare.
Per l’occasione il museo effettua un’apertura strarodinaria dalle 9:00 alle 18:00.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica
ore 11:00 Museo del Risorgimento – Piazza Carducci 5
“Bologna da Napoleone alla Grande Guerra” Visita guidata con Otello Sangiorgi, Museo civico del Risorgimento.
Bologna e l’Italia mutarono radicalmente nel corso di poco più di un secolo. Partendo dalle nuove idee giunte con i giacobini all’indomani della Rivoluzione francese e terminando con l'”inutile strage” la città sarà partecipe dei movimenti rivoluzionari, sociali ed economici che la portarono nella modernità.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
Info: www.museibologna.it/risorgimento
ore 15:00-18:00 Esprit Nouveau – Piazza della Costituzione 11
“Apertura al pubblico e visita guidata”
A quarant’anni dalla sua costruzione, il padiglione dell’Esprit Nouveau è stato restituito alla città di Bologna, grazie alla Regione Emilia-Romagna e al Comune di Bologna che ne hanno finanziato il restauro. Grazie ad una convenzione fra la Regione Emilia-Romagna, cui il Comune di Bologna ha affidato la gestione dell’edificio, e l’Istituzione Bologna Musei per tutti i sabati e le domeniche fino al 21 gennaio, alle ore 15, sarà possibile conoscere il padiglione attraverso visite guidate a cura del Dipartimento educativo MAMbo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496611.
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti
Info: www.mambo-bologna.org
ore 16:00 MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“REVOLUTIJA. Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky” Visita guidata alla mostra, realizzata grazie alla collaborazione in esclusiva con il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo.
La mostra è prodotta e organizzata da CMS.Cultura in partnership con il Comune di Bologna | Istituzione Bologna Musei e curata da Evgenia Petrova e Joseph Kiblitsky.
Prenotazione obbligatoria direttamente alla cassa della mostra o via mail a info@mostrarevolutija.it (min 8 persone).
Ingresso: € 7,00 per la visita guidata + € 10,00 per l’ingresso in mostra (biglietto ridotto speciale con microfonaggio incluso)
Info: www.mambo-bologna.org
ore 16:30 Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6
“La raffigurazione della Madonna col Bambino attraverso i secoli” Visita guidata con Gianluca Del Monaco, RTI Senza Titolo s.r.l. e ASTER s.r.l.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
Info: www.museibologna.it/arteantica
– domenica 7 gennaio
ore 15:00 MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Visita guidata alla collezione permanente MAMbo”
Una visita guidata alla collezione permanente per avvicinarsi alla storia dell’arte italiana, dalla metà degli anni Cinquanta a oggi, attraverso l’attività dell’ex Galleria d’Arte Moderna di Bologna e le successive acquisizioni del MAMbo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 (non è dovuto il pagamento del biglietto di ingresso al museo in quanto prima domenica del mese). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00
ore 15:00-19:00 In occasione della mostra REVOLUTIJA. Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky
“I rivoluzionari della domenica”
Laboratorio aperto per bambini e famiglie.
In occasione dell’esposizione, gli spazi del Dipartimento educativo MAMbo sono connotati da un allestimento speciale con quattro zone tematiche che corrispondono ad altrettante proposte laboratoriali.
Prenotazione obbligatoria direttamente alla cassa della mostra o via mail a info@mostrarevolutija.it (min. 8 persone).
Ingresso: mostra e laboratorio adulti+bambini: adulti € 8,00 per il laboratorio + € 10,00 per l’ingresso in mostra (biglietto ridotto speciale); bambini: € 8,00 per il laboratorio + € 5,00 per l’ingresso in mostra (biglietto ridotto speciale)
laboratorio bambini: € 8,00 solo laboratorio
ore 16:00 “REVOLUTIJA. Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky”
Visita guidata alla mostra, realizzata grazie alla collaborazione in esclusiva con il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo.
La mostra è prodotta e organizzata da CMS.Cultura in partnership con il Comune di Bologna | Istituzione Bologna Musei e curata da Evgenia Petrova e Joseph Kiblitsky.
Prenotazione obbligatoria direttamente alla cassa della mostra o via mail a info@mostrarevolutija.it (min 8 persone).
Ingresso: € 7,00 per la visita guidata + € 10,00 per l’ingresso in mostra (biglietto ridotto speciale con microfonaggio incluso)
Info: www.mambo-bologna.org
ore 15:00-18:00 Esprit Nouveau – Piazza della Costituzione 11
“Apertura al pubblico e visita guidata”
A quarant’anni dalla sua costruzione, il padiglione dell’Esprit Nouveau è stato restituito alla città di Bologna, grazie alla Regione Emilia-Romagna e al Comune di Bologna che ne hanno finanziato il restauro.
Grazie ad una convenzione fra la Regione Emilia-Romagna, cui il Comune di Bologna ha affidato la gestione dell’edificio, e l’Istituzione Bologna Musei per tutti i sabati e le domeniche fino al 21 gennaio, alle ore 15, sarà possibile conoscere il padiglione attraverso visite guidate a cura del Dipartimento educativo MAMbo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496611.
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti
Info: www.mambo-bologna.org
ore 16:00 Museo Medievale – via Manzoni 4
“1143: la croce ritrovata di Santa Maria Maggiore”
In occasione dell’ultimo giorno di apertura, visita guidata alla mostra con Ilaria Negretti, RTI Senza Titolo s.r.l. e ASTER s.r.l.
Ingresso: gratuito (non è dovuto il pagamento del biglietto di ingresso al museo in quanto prima domenica del mese)
Info: www.museibologna.it/arteantica
ore 16:00 Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“Da Strenia alla Befana. Regali, doni, strenne nell’antichità” Visita guidata a cura degli archeologi di Aster.
L’usanza del dono ha radici molto antiche nelle culture del Mediterraneo; il dono rafforza i legami tra gli esseri umani, ma anche tra gli umani e i defunti, o tra gli umani e le entità soprannaturali. Egizi e romani utilizzavano questa pratica per ingraziarsi dei e potenti, per celebrare i morti o esprimere riconoscenza. Proprio con uno scambio di doni i romani celebravano Strenia, dea di buon augurio per il nuovo anno.
Ingresso: € 4,00 (non è dovuto il pagamento del biglietto di ingresso al museo in quanto prima domenica del mese). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00
Info: www.museibologna.it/archeologico
ore 16:00 Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Vivere a Bologna nell’Ottocento”
Il XIX secolo ha rappresentato per Bologna un’epoca di profondi mutamenti sociali, urbanistici, economici e storici che hanno modificato radicalmente l’aspetto della città, le abitudini e i modi di vita dei bolognesi.
L’occupazione napoleonica e la successiva restaurazione pontificia portano al collasso definitivo l’industria della seta, per secoli punto di forza dell’economia cittadina, costringendo la città a ripiegarsi in un’economia legata alla trasformazione di prodotti agricoli e a ricercare nuove forme di produzione sul modello della Rivoluzione Industriale.
I primi segnali di rinascita si avvertono intorno agli anni Cinquanta quando vengono organizzate alcune importanti mostre artigiane e industriali di respiro regionale e nazionale, mentre comincia ad operare con sempre maggiore efficacia l’Istituzione Aldini-Valeriani, il cui modello educativo si rifà alle più importanti scuole tecniche europee. Contemporaneamente, il Comune promuove lavori pubblici destinati a modificare l’assetto del centro storico, aprendo – ad esempio – la spaziosissima Via Indipendenza, abbellendo i palazzi del governo e altri luoghi di pubblico decoro.
La città affida in gestione a concessionarie private la rete di illuminazione a gas, avvia le prime tramvie a cavalli e ripristina l’antico acquedotto romano nel 1881. Altri interventi interessano gli impianti fognari, le nuove sedi del macello e dei mercati alimentari. Nascono le prime grandi officine meccaniche dislocate fuori dalla cerchia muraria trecentesca: Calzoni, De Morsier e Barbieri a Castel Maggiore, antesignane del futuro distretto meccanico del XX secolo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 5 gennaio).
Ingresso: gratuito (non è dovuto il pagamento del biglietto di ingresso al museo in quanto prima domenica del mese)
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale
MOSTRE
Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi” – via di Casaglia 3
“La moda etnica estone dal passato al futuro”, fino al 24 febbraio 2018
La mostra, realizzata in collaborazione con l’Unione Stilisti Estoni e con il supporto del Ministero della Cultura dell’Estonia e della Fondazione Eesti Kultuurkapital, consente di ammirare per la prima volta in Italia le creazioni di quindici stiliste estoni rappresentate da Anu Hint, curatrice del progetto espositivo e presidente della stessa Unione Stilisti Estoni.
La mostra giunge a Bologna come trentesima tappa di una circuitazione che dal 2009, dopo l’Estonia, ha toccato diversi paesi in tutto il mondo – Cina, Russia, Germania, Finlandia, Repubblica Ceca, Bielorussia, Portogallo, Kazakhistan, Giappone e Canada – e si inserisce in un programma di iniziative che nel 2018 celebreranno la ricorrenza dei 100 anni dalla nascita della repubblica indipendente e democratica dell’Estonia, proclamata un secolo fa il 24 febbraio, giorno scelto simbolicamente per la conclusione dell’esposizione felsinea.
I 21 abiti esposti a Bologna sono creazioni di 15 stiliste affermate ed emergenti, alla costante ricerca di una combinazione tra elementi tradizionali e uno stile più attuale, che invitano lo spettatore a percepire l’essenza dell’arte etnica estone in cui il presente si interseca con il passato.
Un linguaggio immaginario costituito da materiali, forme, colori e motivi fondato sulla tradizione per l’altissima artigianalità di ricami e tessiture, che testimonia quanto lo stile etnico formatosi nel corso dei secoli sia ancora oggi fonte di ispirazione vitale.
L’estetica e l’abilità artistica del popolo estone si riflette nelle combinazioni dei colori degli indumenti tradizionali, negli ornamenti e nella gioielleria, mentre le componenti etniche raccontano la storia attraverso cui si è formata l’identità nazionale e l’influsso esercitato da altri popoli, filtrato dal gusto e dalla sensibilità locali: una combinazione interessante tra l’influenza occidentale dei paesi scandinavi – fatta di elementi grafici, semplicità, modernismo e funzionalità – e quella orientale, ornamentale e ricca.
L’allestimento è arricchito da ulteriori materiali che approfondiscono lo sguardo etnografico sui vestiti tradizionali estoni, tra cui i disegni realizzati dalla celebre costumista, designer e restauratrice di abiti popolari tradizionali Melanie Kaarma che illustrano i completi in uso tra il Settecento e gli inizi del Novecento, pubblicati nel 1981 con Aino Voolmaa nel volume Costumi popolari estoni.
Info: www.museibologna.it/arteantica
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“REVOLUTIJA. Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky”, fino al 13 maggio 2018
L’arte delle avanguardie russe è uno dei capitoli più importanti e radicali del modernismo. Il periodo compreso tra il 1910 e il 1920 ha visto nascere, come in nessun altro momento della storia dell’arte, scuole, associazioni e movimenti d’avanguardia diametralmente opposti l’uno all’altro e a un ritmo vertiginoso.
La mostra “REVOLUTIJA. Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky”, prodotta e organizzata da CMS.Cultura in partnership con il Comune di Bologna | Istituzione Bologna Musei, è realizzata grazie a una collaborazione esclusiva con il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo cui appartengono i due curatori, Evgenia Petrova, che ne è vicedirettore, e Joseph Kiblitsky.
L’esposizione intende mettere in luce la varietà degli sviluppi artistici in Russia tra i primi del Novecento e la fine degli anni ’30 ma anche, come evidenzia Evgenia Petrova: «riportare all’attenzione non tanto della critica o degli addetti ai lavori, quanto del pubblico, artisti tipo Repin come anche Petrov-Vodkin o Kustodiev, rimasti un po’ nell’ombra a causa dell’enorme successo avuto da altri quali Chagall, Malevich o Kandinsky che pure sono presenti in mostra».
Oltre 70 opere, capolavori assoluti provenienti dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, raccontano gli stili e le dinamiche di sviluppo di artisti tra cui Nathan Alt’man, Natal’ja Gončarova, Kazimir Malevich, Wassily Kandinsky, Marc Chagall, Valentin Serov, Aleksandr Rodčenko e molti altri, per testimoniare la straordinaria modernità dei movimenti culturali della Russia d’inizio Novecento: dal primitivismo al cubo-futurismo, fino al suprematismo e al costruttivismo, costruendo contemporaneamente un parallelo cronologico tra l’espressionismo figurativo e il puro astrattismo.
In parallelo dell’esposizione, in tutta la città si svolge “Intorno a Revolutija”, un ricco programma collaterale cui partecipe le principali istituzioni culturali cittadine. La grande mostra rappresenta infatti l’occasione per accendere i riflettori su una città che si presenta come un grande laboratorio in grado di lavorare sul tema comune dei cento anni della Rivoluzione d’Ottobre e affrontarlo da molteplici punti di vista.
Un articolato progetto educativo a cura del Dipartimento educativo MAMbo, in collaborazione con Senza Titolo e CMS.Cultura, è stato messo a punto per soddisfare il pubblico delle scuole, delle famiglie e dei visitatori per tutta la durata dell’esposizione.
Info: www.mostrarevolutija.it – www.mambo-bologna.org
“Roberto Daolio. Vita e incontri di un critico d’arte attraverso le opere di una collezione non intenzionale”, fino al 6 maggio 2018
Con il focus espositivo “Roberto Daolio. Vita e incontri di un critico d’arte attraverso le opere di una collezione non intenzionale” il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna presenta una selezione di opere d’arte e documenti appartenuti a
Roberto Daolio, prematuramente scomparso nel 2013, la cui intera collezione entrerà prossimamente in possesso del museo grazie alla liberale volontà degli eredi Stefano Daolio e Antonio Pascarella.
Le opere, quasi sempre di piccolo formato e spesso accompagnate da una dedica, sono state donate dalle artiste e dagli artisti con cui il critico d’arte, fra i più attivi e stimati in ambito nazionale, ha intessuto fitte relazioni intellettuali e operative, di carattere sia professionale sia amicale. La raccolta costituisce quindi una significativa testimonianza, per quanto parziale, di una vicenda biografica densa di incontri e attraversamenti, dialoghi e scambi, che ha dato un impulso sostanziale alla crescita e alla diffusione dell’arte emergente, componendone uno spaccato rappresentativo degli sviluppi più rilevanti, soprattutto in area emiliana, nel corso di oltre quarant’anni.
La mostra si articola per passaggi che consentono di individuare i principali tracciati della ricerca e dell’attività di Daolio, attraverso una scelta ragionata di un centinaio di pezzi dei 146 che compongono la donazione, alcuni dei quali sottoposti a interventi di restauro conservativo per questa occasione.
I lavori di tale collezione, “involontaria” in quanto priva di un organico indirizzo distintivo, appartengono il più delle volte a una produzione di non facile classificazione, che può essere definita “minore”, apparendo talvolta perfino di statuto artistico incerto, come nel caso delle lettere e dei messaggi stupendamente decorati spediti per posta da Luciano Bartolini. Tuttavia, il loro addensarsi intorno alla personalità di Daolio le rende, nel loro insieme e nella corrispondenza di complicità affettive che sottendono, sintomatiche di un metodo di lavoro originale, costantemente rivolto verso l’insorgenza di fenomeni e di talenti nascenti, osservati e interpretati con disinteressata e selettiva partecipazione.
Info: www.mambo.bologna.org
“I gioielli di Elsa” di Sarah Mazzetti, fino al 7 gennaio 2018
In occasione di BilBOlBul, la Biblioteca del MAMbo ospita una mostra per bambini e adulti tutta incentrata sul libro a fumetti per l’infanzia “I gioielli di Elsa” di Sarah Mazzetti (Canicola, 2017).
Il libro racconta la scalata al successo della piccola Elsa – grazie a un’invenzione nata giocando – l’improvviso crollo della sua carriera e un viaggio simbolico attraverso il bosco che le permette di riscoprire se stessa e tornare bambina. L’opera è disseminata di citazioni che derivano da una profonda cultura grafica e artistica e dall’amore dichiarato dell’autrice per i classici Disney. Il retaggio dei più grandi illustratori, maestri del fumetto per ragazzi del ‘900, da Antonio Rubino a Winsor McCay, da Grazia Nidasio a Lyonel Feininger si fonde con la scena sperimentale del disegno contemporaneo: Brecht Vandenbroucke, Blexbolex e Pendleton Ward di Adventure time.
L’autrice sceglie di raccontare con una sapiente bicromia di verde e rosso; le tavole sono straordinari giochi di composizione mentre il segno è morbido ed elegante. In un mondo di personaggi grotteschi è lo stile e la cura dei dettagli che svolge un grande ruolo pedagogico sollecitando un’osservazione che restituisce il piacere della scoperta.
In mostra, oltre alle tavole originali, una sezione dedicata a materiali inediti che fanno luce sulla fase preparatoria, insieme a un’opera che Sarah realizzerà site specific.
Il volume nasce in collaborazione con il Festival Uovo Kids, Funder 35 e la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
Durante le festività natalizie la mostra è visitabile su richiesta alla reception del museo nei giorni: 27, 28, 29 dicembre 2017 e 2, 3, 4, 5 gennaio 2018.
Info: www.mambo-bologna.org
Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44
“La tradizione che continua: un presepio della Manifattura Minghetti”, fino al 14 gennaio 2018
L’esposizione di un presepio di collezione privata, realizzato dalla fabbrica bolognese dei Minghetti (1850-1989), consente di portare alla luce un aspetto poco noto dell’attività di questa illustre manifattura artistica, conosciuta principalmente per le preziose maioliche, molto apprezzate anche in Europa e negli Stati Uniti.
La mostra, curata da Nicoletta Barberini Mengoli e Mark Gregory D’Apuzzo in collaborazione con Fernando e Gioia Lanzi (Centro Studi per la Cultura Popolare), intende infatti far riemergere la memoria di una produzione, quella di statuette presepiali, cui la celebre famiglia di ceramisti si dedicò, recuperando una consolidata tradizione artigianale e artistica locale.
Oltre al gruppo di tredici statuette del presepio esposto, pochi altri ne restano oggi a testimoniare un’attività documentata per altro dalle fotografie a corredo dei listini di vendita della Manifattura Minghetti, in cui si riscoprono proprio i prototipi dei nostri esemplari: ad esempio il presepio della Banca Popolare dell’Emilia Romagna di Bologna o quello della chiesa di San Pietro in Casale, che conta qualche statuetta in più.
Il presepio in mostra si compone di statuette di piccola e media grandezza, realizzate in terracotta a stampo, dipinta a freddo e poi rifinita a mano. Le figure variano per dimensioni dai 20 ai 40 cm e riprendono nelle tipologie e nelle caratteristiche la tradizione affermatasi a Bologna grazie all’opera di insigni scultori, come Angelo Gabriello Piò, Filippo Scandellari, Giacomo De Maria e Gaetano Catenacci.
Nel presepio esposto, oltre alla Natività con la Madonna e il Bambino, modellati in un unico blocco, sono presenti i tre Re Magi e altri personaggi che per consuetudine narrativa partecipano alla gioia della nascita di Gesù, accorrendo a rendergli omaggio. Tra queste l’Ovarola, la contadinella che porta al Bambino le uova come dono e per nutrimento; il Dormiglione appesantito dal vino bevuto, come solitamente rivela la fiasca che gli sta vicino ad eccezione del nostro esemplare, che sonnecchia indifferente nonostante la confusione generata dall’evento; e la Meraviglia, la donna del popolo che, stupita dalla nascita del Bambino, a braccia aperte la annuncia al mondo.
Anche le altre figure di contorno rientrano nella tradizionale messa in scena della Notte di Betlemme e dell’Epifania, come già accade per altri esemplari in terracotta, che fanno parte della raccolta permanente del Museo Davia Bargellini, posti in questa occasione in dialogo con le statuette Minghetti.
Info: www.museibologna.it/arteantica
Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Bella Impresa! Storie di lavoro e ordinario coraggio”, fino al 7 gennaio 2018
La crisi economica e produttiva di questi ultimi anni ha colpito duramente anche le regioni del nord più industrializzato, con tassi di disoccupazione che non si vedevano dal primo dopoguerra. Il tessuto industriale, salvo poche e pregiate realtà, è stato fortemente danneggiato. Eppure, nel mezzo di una crisi senza precedenti per durata e per entità, i lavoratori ancora una volta si mostrano non immemori di una storia che li ha plasmati, nell’idea che dal peggio può sempre nascere qualcosa di buono e di nuovo.
La cooperazione, anche in un passato più lontano, fu lo strumento più idoneo a sostenere un modello di sviluppo capace di coniugare crescita economica ed equità sociale, grazie anche a un protagonismo positivo delle istituzioni locali, che allora promossero una grande partecipazione democratica intorno al tema della costruzione dei servizi e delle infrastrutture. Allora si trattò di costruire; ora si è trattato di salvare quello che stava morendo o di inventarsi un lavoro nuovo dalle ceneri del vecchio diventato obsoleto.
La distribuzione geografica in Italia del fenomeno dei workers buyout – lavoratori dipendenti che rilevano la proprietà di aziende in crisi per salvaguardarne e rilanciarne la continuità produttiva attraverso un assetto gestionale cooperativo – è particolarmente rilevante nel centro-nord Italia. Non mancano tuttavia esempi significativi, illustrati nella mostra e nel volume che la accompagna, in altre regioni, come nel Lazio, in Campania, in Sardegna e in Sicilia, regione dove la perdita e la riconquista del lavoro si intrecciano a storie di criminalità organizzata.
L’esposizione, realizzata dall’Associazione TerzoTropico e dall’Associazione Paolo Pedrelli – Archivio Storico C.d.L.M di Bologna, si propone di narrare, attraverso le fotografie di Ivano Adversi, le storie di lavoratori che si sono rimboccati le maniche, che hanno difeso la loro azienda fino a farsene carico definitivamente. Si è cercato di farlo attraverso una ricerca fotografica sull’intero territorio nazionale e la raccolta della memoria di quanto costruito attraverso i casi di 40 società cooperative, di cui sono state ritratte le maestranze al lavoro.
Un progetto fotografico che mette al centro i lavoratori e le lavoratrici di aziende di cui ora sono anche titolari, la loro storia, la storia dei loro sforzi per sostenere un impegno imprenditoriale consapevole, la loro visione della società.
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale
“Il Garamond ritrovato. Il carattere di Simoncini. La scuola grafica bolognese”, fino al 31 gennaio 2018
Più di 40 artisti-grafici hanno, a modo loro, senza vincoli di tecnica, reinterpretato una lettera, un numero, un segno del carattere ideato dall’imprenditore bolognese Francesco Simoncini, per omaggiare lui e, con lui, i Maestri Cesare Ratta, Francesco Fantuzzi, Alessandro Cervellati, Sepo, Pirro Cuniberti, Walter Hergenröther, Arrigo Donini, Giovanni Lanzi, Wolfango, Concetto Pozzati, Maurizio Osti e tutti i Maestri degli Istituti Grafici bolognesi che hanno tenuto a battesimo generazioni di creativi che ancora oggi, grazie al loro insegnamento, esercitano con successo la professione.
La mostra intende recuperare e restituire al pubblico i volumi della Biblioteca Cesare Ratta dopo anni di oblio grazie alla vendita delle opere donate dagli artisti e del catalogo curato da Sara Biagi, Roberta Frabetti e Alessandra Telmon.
La mostra si svolge nell’ambito di “Griffo, La Grande Festa delle Lettere”, in occasione dell’esposizione “Metodo Simoncini. Ricerca di un’estetica dell’insieme”.
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale
Museo Medievale – via Manzoni 4
“1143: la croce ritrovata di Santa Maria Maggiore”, fino al 7 gennaio 2018
La mostra, realizzata dai Musei Civici d’Arte Antica in collaborazione con l’Arcidiocesi di Bologna, è dedicata alla croce di Santa Maria Maggiore, ritrovata nell’ottobre 2013 durante i lavori di pavimentazione del portico della chiesa.
L’esposizione, curata da Massimo Medica, nasce dall’occasione di esporre per la prima volta al pubblico la croce viaria a seguito del restauro eseguito da Giovanni Giannelli (Laboratorio di restauro Ottorino Nonfarmale S.r.l.).
L’opera rientra nella tipologia di croci poste su colonne, che venivano collocate nei punti focali della città, a segnalare spazi sacri come chiese e cimiteri o di particolare aggregazione come i trivi o i crocicchi e le piazze. Stando alla tradizione, tale uso si diffuse già in epoca tardoantica a partire dalle “leggendarie” quattro croci poste a protezione della città retratta romana da sant’Ambrogio o da san Petronio e oggi conservate nella basilica petroniana. È però soprattutto a partire della nascita del Comune (1116) e con l’espansione urbanistica della città del XII e XIII secolo che si venne a sviluppare tale fenomeno. Talvolta le croci venivano protette da piccole cappelle e corredate di reliquie, di altari per la preghiera, e di tutto il necessario per la celebrazione della messa.
Segno distintivo e identificativo per la città, le croci segnarono lo spazio urbano fino al 1796, quando l’arrivo delle truppe napoleoniche e l’instaurazione della nuova Repubblica, trasformarono la città e i suoi simboli.
La croce ritrovata di Santa Maria Maggiore è di notevole interesse sia perché era tra i molti esemplari andati dispersi, sia perché è possibile datarla grazie all’iscrizione 1143, presente nel braccio destro. L’opera si viene così a collocare tra i più antichi modelli a noi pervenuti, come quella di poco successiva a quella degli Apostoli e degli Evangelisti, detta anche di Piazza di Porta Ravegnana, la quale risale al 1159.
Scolpita su entrambe le facce, la croce ritrovata presenta sul recto la figura di Cristo dal modellato assai contenuto, caratterizzato da incisivi grafismi che rilevano le fisionomie del volto e il gioco delle pieghe del panneggio. Sul verso invece la scultura è impreziosita da sinuosi ed eleganti tralci d’acanto, intervallati da fiori e da elementi vitinei posti a cornice della mano di Dio benedicente, ormai non più leggibile. Tali motivi decorativi richiamano modelli antichi o tardoantichi, reinterpretati con una verve esecutiva che trova un riscontro in certi repertori della coeva miniatura.
Per meglio valorizzare e contestualizzare la croce ritrovata, il percorso espositivo propone una selezione di altri 14 pezzi tra cui i calchi di altre croci viarie perdute o non più visibili nelle collocazioni originarie, codici miniati dell’XI e XII secolo, tavolette d’avorio e preziose opere di oreficeria, esempi della cultura artistica diffusa nella città felsinea.
Info: www.museibologna.it/arteantica
Casa Morandi – via Fondazza 36
“Esercizi di stile”, fino al 7 gennaio 2018
Casa Morandi propone il terzo momento espositivo di “Esercizi di stile”, progetto di collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti di Bologna e l’Istituzione Bologna Musei, nato nel 2016 per permettere agli studenti di confrontarsi con le istituzioni e i musei cittadini, esponendo i propri lavori e inserendosi così nelle dinamiche tipiche di tali contesti.
Questa edizione vede coinvolti gli allievi dei corsi di Design grafico e Illustrazione per l’editoria. Gli studenti hanno progettato un nuovo merchandising ispirato a Giorgio Morandi rivolto a target di pubblico differenziati e hanno elaborato alcune illustrazioni partendo dalla produzione pittorica e grafica dell’artista, filtrata attraverso la loro personale cifra stilistica.
Info: www.mambo-bologna.org
L’Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea.
Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche.
Archeologia, storia, storia dell’arte, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi.
Fanno parte dell’Istituzione Bologna Musei: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Museo della Tappezzeria “Vittorio Zironi”.
Info: www.museibologna.it.
La Card Musei Metropolitani di Bologna è il nuovo servizio attivato in occasione del IX centenario del Comune di Bologna per ampliare l’accessibilità al patrimonio storico artistico della città: un abbonamento che offre accesso illimitato alle collezioni permanenti e ingresso a prezzo ridotto alle mostre temporanee di tanti musei della città e dell’area metropolitana. Vale 12 mesi e costa 25 euro: tutte le informazioni sono disponibili sul sito cardmuseibologna.it.
INDIRIZZI E RECAPITI
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi
via Don Minzoni 14
tel. 051 6496611
aperto: martedì, mercoledì, domenica e festivi: ore 10:00-18:00; giovedì, venerdì e sabato: ore 10:00-19:00
Epifania (6 gennaio): ore 10:00-18:00
Mostra “REVOLUTIJA. Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky”: martedì, mercoledì, giovedì, domenica: ore 10:00-19:00; venerdì e sabato: ore 10:00-20:00
Epifania (6 gennaio): ore 10:00-20:00
Casa Morandi
via Fondazza 36
tel. 051 6496611
aperto: su prenotazione solo nei seguenti giorni e orari:
da ottobre a maggio venerdì e sabato ore 14:00-16:00; domenica: ore 11:00-13:00
da giugno a settembre venerdì e sabato ore 17:00-19:00; domenica: ore 11:00-13:00
Villa delle Rose
via Saragozza 228/230
tel. 051 436818 – 6496611
aperto: in occasione di eventi espositivi
Museo per la Memoria di Ustica
via di Saliceto 3/22
tel. 051 377680
venerdì, sabato e domenica: ore 10:00-18:00
Epifania (6 gennaio): ore 10:00-18:00
Museo Civico Archeologico
via dell’Archiginnasio 2
tel. 051 2757211
fino al 28 febbraio 2018:
aperto: martedì – venerdì: ore 9:00-18:30; sabato, domenica e festivi: ore 10:00-18:30
Epifania (6 gennaio): ore 10:00-18:30
Museo Civico Medievale
via Manzoni 4
tel. 051 2193916 – 2193930
fino al 28 febbraio 2018:
aperto: martedì – venerdì: ore 9:00-18:30; sabato, domenica e festivi: ore 10:00-18:30
Epifania (6 gennaio): ore 10:00-18:30
Collezioni Comunali d’Arte
Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6
tel. 051 2193998
aperto: martedì – venerdì: ore 9:00-18:30; sabato, domenica e festivi: ore 10:00-18:30
Epifania (6 gennaio): ore 10:00-18:30
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini
Strada Maggiore 44
tel. 051 236708
aperto: martedì – sabato: ore 9:00-14:00; domenica e festivi: ore 9:00-13:00
Epifania (6 gennaio): ore 9:00-18:00
Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”
via di Casaglia 3
tel. 051 2194528 – 2193916 (biglietteria Museo Civico Medievale)
aperto: giovedì: ore 9:00-14:00; sabato e domenica: ore 10:00-18:30
Epifania (6 gennaio): chiuso
Museo internazionale e biblioteca della musica
Strada Maggiore 34
tel. 051 2757711
fino al 28 febbraio 2018:
aperto: martedì – venerdì: ore 9:00-18:30; sabato, domenica e festivi: ore 10:00-18:30
Epifania (6 gennaio): ore 10:00-18:30
Museo del Patrimonio Industriale
via della Beverara 123
tel. 051 6356611
aperto: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì: ore 9:00-13:00; sabato: ore 9:00-13:00 e 15-18; domenica: ore 15-18
Epifania (6 gennaio): ore 15-18
Museo civico del Risorgimento
Piazza Carducci 5
tel. 051 347592
aperto: martedì – domenica: ore 9:00-13:00
Epifania (6 gennaio): ore 9:00-13:00