A cent’anni dalla nascita del geniale imprenditore emiliano, il figlio Tonino Lamborghini pubblica con Minerva edizioni la biografia del padre…
Nato il 28 aprile 1916 a Renazzo (Fe) sotto il segno del toro (che è diventato poi il simbolo delle sue magnifiche creazioni a quattro ruote), Ferruccio Lamborghini era figlio di questa terra emiliana; ai suoi contadini della “Bassa” nel 1947 volle dedicare un trattore “economico e potente” che divenne subito un successo.
Le origini e “la storia ufficiale”
Il vero colpo di genio arriva quando Ferruccio scopre che “la frizione dei suoi trattori, montata su una delle sue Ferrari, aveva lo stesso ingombro e reggeva benissimo agli strappi e alle sollecitazioni del motore. Soprattutto si soffermò sul prezzo: la frizione della Ferrari costava dieci volte tanto quelle della Lamborghini, elemento che sicuramente valutò nel momento in cui decise di realizzare una sua automobile”.
Tutto il resto ormai è leggenda, o, meglio, una affascinante storia che il figlio Tonino Lamborghini, imprenditore oggi attivo nel campo degli accessori e degli hotel di lusso in tutto il mondo, ha voluto raccontare in una biografia dal titolo “Ferruccio Lamborghini: la storia ufficiale”, edizioni Minerva.
Così il libro, diventato la ricostruzione ufficiale di un imprenditore-genio-visionario attraverso la documentazione orale ed epistolare, le testimonianze dei più stretti collaboratori e amici e le pubblicazioni dell’epoca, accuratamente raccolte dal figlio Tonino, rappresenta in realtà una vera e propria pagina di storia: la trasformazione dell’economia italiana da agricola ad industriale attraverso la rivalutazione della terra, il boom economico post bellico degli anni ’50, la crisi petrolifera, l’austerity degli anni ’70 e la fine delle dream car.
Il Museo
Il Museo Ferruccio Lamborghini, inaugurato nel 2014, è stato ideato e progettato dall’imprenditore Tonino Lamborghini per celebrare la figura del padre, raccoglie la storia di Ferruccio e del mito del Toro nato dalle sue creazioni meccaniche.
È stato trasferito dalla sua prima sede ferrarese (Dosso di S. Agostino) in un nuovo spazio polifunzionale denominato Forum Tonino Lamborghini e situato nell’ex-stabilimento Lamborghini Oleodinamica di Argelato, a pochi chilometri dal centro di Bologna.
Nei 9000 mq del Museo, un percorso emozionante che porta ad ammirare sia la collezione personale dell’ing. honoris causa Lamborghini, tra cui spicca la mitica Miura SV, sia le sue produzioni automobilistiche, come la famosa Fiat Barchetta Sport, modificata per partecipare alla 1000 Miglia del 1948, l’avveniristica Countach, gli esemplari di Jarama, le Urraco e l’Espada con apertura ad ali di gabbiano che ispirò l’auto del film Ritorno al futuro.
La visita non può concludersi senza un accenno alla storia del prototipo di elicottero e dell’offshore Fast 45 Diablo Classe 1 di 13,5 metri con motore Lamborghini 11 volte campione del mondo.
La ricostruzione del primo ufficio di Ferruccio alla Lamborghini Trattori con i suoi oggetti personali, i documenti ufficiali e le foto dell’epoca vi tufferanno nella storia dell’Italia del boom economico degli anni ’50-’60, per ricordare non solo le vicende di Ferruccio, ma anche quelle della famiglia Lamborghini e di migliaia di persone che hanno lavorato nelle sue aziende.
Miura Jota, unico esemplare in esposizione al Museo Lamborghini
Dal 2 aprile al 15 giugno, sarà esposta in esclusiva al Museo Ferruccio Lamborghini di Argelato (Bologna) una speciale e originale Miura Jota, ovvero la fedele riproduzione della mitica Miura riadattata in versione racing dal celebre collaudatore di automobili Lamborghini Bob Wallace.
Nel 1970, l’ex pilota Bob Wallace volle sperimentare uno sviluppo estremo della Miura creandone un prototipo da competizione chiamato Miura Jota. Utilizzò come base una Miura S, ne sostituì il telaio con uno più rigido su cui vennero montate sospensioni da competizione e freni a disco auto ventilanti.
Il motore venne potenziato da 370 a 440 cavalli a 8500 giri/min e per alleggerire il più possibile la vettura la carrozzeria venne rimodellata con pannelli in Avional e i finestrini in vetro sostituiti con elementi in plexiglass. L’automobile venne chiamata Jota, dalla pronuncia spagnola della lettera J che negli anni ’70 era il nome dell’allegato al regolamento F.I.A. che stabiliva le specifiche e la classificazione delle auto da competizione.
L’unico esemplare costruito non ricevette l’approvazione di Ferruccio Lamborghini, che non aveva alcun interesse a sviluppare auto da corsa. Finito il periodo di sperimentazione, questa vettura fu venduta ad un privato che purtroppo la distrusse quasi completamente in un incidente stradale.
La Miura Jota esposta al Museo Ferruccio Lamborghini di Argelato è l’unica replica esistente della leggendaria autovettura: Piet Pulford, grandissimo appassionato e possessore di diverse Lamborghini, ha investito 15 anni e un’ingente somma per ottenere la replica perfetta e fedele in ogni dettaglio di questa vettura. Alla realizzazione di questa mitica auto ha contribuito anche lo stesso Bob Wallace, il quale è riuscito a replicare perfettamente il motore originale già modificato negli anni Settanta.
È possibile prenotare visite guidate con personale qualificato, che, soffermandosi sui modelli più importanti che hanno creato il mito del Toro, vi racconteranno particolarità tecniche e di design ed aneddoti personali tramandati dalla famiglia o narrati negli scritti dell’epoca.
INFO
Museo Ferruccio Lamborghini c/o Tonino Lamborghini Forum
via Galliera 319 – Funo di Argelato (BO)
Tel. 051 863366