Il Comune di Bologna accelera sul riconoscimento dei 42 chilometri di portici cittadini a patrimonio dell’umanità UNESCO.
Un gruppo di lavoro tecnico si occuperà della redazione del dossier che in due anni porterà la candidatura al responso finale del Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei Siti di Parigi (ICOMOS).
Dal 2006 i portici di Bologna sono inseriti nella tentative list italiana dei siti candidati a diventare patrimonio mondiale UNESCO. In questi anni si è svolto un lavoro di studio e promozione del progetto che ha coinvolto tutta la città e ora i tempi sono maturi per sottoporre la candidatura alla fase finale di valutazione.
A settembre 2019 una versione preliminare del dossier sarà consegnata al Consiglio di Parigi e da quel momento inizierà la fase delle osservazioni. La consegna definitiva del dossier è prevista per febbraio 2020. Poi, nell’autunno dello stesso anno, seguirà la visita degli ispettori. Infine, a febbraio 2021, la città avrà il responso della commissione valutatrice.
Le candidature avanzate dall’Italia sono valutate con particolare severità da parte di ICOMOS e UNESCO. L’Italia infatti è il Paese con il maggior numero di siti UNESCO al mondo (54). La lista è sempre più selettiva, per ottenere un bilanciamento tra i siti europei ed extraeuropei. L’Italia può dunque presentare a Parigi una sola candidatura all’anno.
Per questo motivo, tra i 10 criteri per l’inclusione dei beni nella lista del Patrimonio Mondiale, il Comune sta lavorando in particolare su due:
- mostrare un importante interscambio di valori umani, in un lungo arco temporale o all’interno di un’area culturale del mondo, sugli sviluppi nell’architettura, nella tecnologia, nelle arti monumentali, nella pianificazione urbana e nel disegno del paesaggio;
- costituire un esempio straordinario di una tipologia edilizia, di un insieme architettonico o tecnologico, o di un paesaggio, che illustri uno o più importanti fasi nella storia umana.
Contestualmente si sta anche lavorando sulla definizione di “Eccezionale Valore Universale”. Tra i valori eccezionali la presenza pervasiva dei portici in tutta la città, sia in centro storico che in periferia, la legislazione secolare, lo stato di conservazione e il loro uso quotidiano.
Ancora, le antiche origini architettoniche, a partire dalle antiche civiltà occidentali (greca e romana), il portico ha costituito infatti il luogo del riparo e del decoro per eccellenza, reso disponibile per tutta la comunità. Infine l’aspetto sociale: dal Medioevo a oggi i portici rappresentano il luogo dell’integrazione per eccellenza, dove gli spazi civili e religiosi, le abitazioni private, appartenenti a tutti i ceti sociali, sono perfettamente integrati.